Roma Brescia Roma 

SAVOLDO BORGHESE

11 ottobre – 24 novembre 2024

Brescia omaggia Roma e, al contempo, Roma omaggia Brescia.

Dalla sinergia tra la Galleria Borghese e la Casa Museo della Fondazione Paolo e Carolina Zani nasce il progetto Roma Brescia Roma, il gemellaggio culturale che connette le due prestigiose Raccolte d’arte italiane.
Il progetto, ideato e coordinato da Massimiliano Capella, Direttore della Casa Museo della Fondazione Paolo e Carolina Zani, e Emanuela Settimi, Curatore di Galleria Borghese, avvia la collaborazione attraverso una doppia esposizionea Brescia e a Roma.

Dall’11 ottobre al 24 novembre 2024 la Casa Museo Zani espone eccezionalmente due capolavori di Giovanni Gerolamo Savoldo (Brescia 1480 ca. – Venezia? Post 1548), tra i padri della pittura rinascimentale bresciana, provenienti da Galleria Borghese. Contestualmente, due Busti di Imperatore romano della collezione Zani, riconducibili all’ambito di Guglielmo e Giovanni Battista della Porta, abiteranno la Sala degli Imperatori di Galleria Borghese. 

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I SAVOLDO BORGHESE | Da Roma a Brescia
Nella sala dedicata alle temporary exhibitions Casa Museo Zani espone il Busto di Giovane e Tobiolo e l’angelo di Giovanni Gerolamo Savoldo (Brescia 1480 ca. – Venezia? Post 1548).

Le tele, prestito di Galleria Borghese, sono unanimemente considerate dalla storiografia critica tra le opere di maggiore lirismo all’interno del catalogo dell’artista, annoverato – con Moretto e Romanino – tra i Padri nobili della pittura rinascimentale di matrice bresciana e lombarda.
Nel Busto di giovane, un ragazzo privo di elementi utili alla sua identificazione è ritratto di tre quarti su fondo scuro, nell’atto di protendersi verso lo spettatore, all’interno di uno spazio ristretto. Due le ipotesi plausibili, benché prive di evidenze documentarie: da alcuni è ritenuto un ritratto dal vero di un ignoto committente – forse appartenente alla cerchia del Cardinale Gasparo Contarini – da altri lo studio preparatorio per la figura del San Giovanni Evangelista della perduta Deposizione dalla Croce di Berlino, datata 1537. Certo è invece come l’opera sia la testimonianza della fase crinale in cui, non del tutto abbandonati gli stilemi tipici della cultura figurativa lombarda, l’autore evolve nell’uso delle cromie e della trattazione della luce, alla luce dell’importante lezione tizianesca.

Debitrice della lezione tizianesca è anche la tela a tema biblico Tobiolo e l’angelo, considerata uno degli esemplari più importanti della produzione del Savoldo. È infatti attraverso l’uso di colori squillanti che il pittore simula l’espediente di una fonte luminosa che, dal fondo della composizione, investe l’angelo ponendo in penombra il volto del giovane, rendendo i panneggi serici, lucidi e particolarmente materici, con pieghe quasi metalliche.
Fu William Suida, nel 1937, a paragonare per primo la figura dell’angelo annunciante di Savoldo a quella del Polittico Averoldi di Tiziano, capolavoro eseguito nel 1522 per la chiesa dei Santi Nazaro e Celso di Brescia. Risale ad allora l’inizio della convinta adesione ai modi tizianeschi che attorno alla metà del terzo decennio del Cinquecento iniziò a caratterizzare una fase particolarmente felice della produzione di Savoldo. Ne sono ulteriore esempio la resa del paesaggio, costruito per mezzo di masse scure e un uso squillante della cromia che emerge con particolare evidenza nella resa dei tessuti dei due protagonisti.

I BUSTI ZANI | Da BRESCIA a ROMA
Contestualmente alla permanenza delle opere di Savoldo negli spazi della Casa Museo, nella Sala degli Imperatori (sala IV) di Galleria Borghese, a fianco dei 18 busti in porfido e alabastro dei Dodici Cesari e di personaggi illustri, giungono due Busti di Imperatori, parte della Collezione Zani, riconducibili all’ambito di Guglielmo e Giovanni Battista della Porta. Le sculture ritraggono l’imperatore Adriano secondo il modello ufficiale del ritratto dei Musei Capitolini e l’imperatore Adriano in età giovanile. Preziosa è la componente policroma e polimaterica dei busti e dei rispettivi basamenti coevi (seconda metà del XVI secolo), realizzati in marmo bianco, onice turco, giallo antico, verde antico, rosso antico, onice marino, marmo africano, Portasanta.
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Intorno a Savoldo | Ciclo di conferenze tra arte, moda e società

Il progetto espositivo è accompagnato da un ciclo di incontri e approfondimenti legati alla figura di Giovanni Gerolamo Savoldo, sul contesto storico, artistico e culturale della prima metà del XVI secolo, oltre che sulle ragioni dell’affascinante scambio tra i due musei promotori di questo progetto.

Auditorium Casa Museo Zani:

19 ottobre, ore 16
Giovanni Gerolamo Savoldo. Storia di un protagonista del Rinascimento bresciano
Fiorella Frisoni – Storica dell’arte

26 ottobre, ore 16
Magnifica Eleganza. La moda all’italiana illustrata [anche] da Savoldo, Moretto e Romanino
Massimiliano Capella – Direttore Casa Museo Fondazione Paolo e Carolina Zani

9 novembre, ore 16
Savoldo: questioni di iconografia
Angelo Loda – Soprintendenza ABAP Bergamo e Brescia

16 novembre, ore 16
Roma Brescia Roma (Da Galleria Borghese a Casa Museo Zani)
Emanuela Settimi – Curatrice Galleria Borghese Roma

Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito previa prenotazione.

Nelle giornate delle conferenze, i partecipanti potranno visitare alle ore 15:00 la mostra Savoldo Borghese e la collezione permanente della Casa Museo con biglietto ridotto (10 €) (previa prenotazione).

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Attività didattica

In occasione della mostra Savoldo Borghese i Servizi Educativi della Casa Museo hanno ideato un laboratorio dedicato dal titolo Immagini di luce, pensato per la Scuola secondaria di primo e secondo grado, le Accademie e le Università.

Savoldo, in tutta la sua produzione e in modo straordinario nelle opere protagoniste della mostra, è maestro nella resa della luce quale indiscussa protagonista della scena e strumento per l’indagine delle vesti e dei panneggi. È dunque la luce la protagonista del laboratorio proposto.
Dopo una lettura delle due opere esposte, i partecipanti, divisi in coppie e muniti dei loro smartphone e di torce fornite dalla Casa Museo, potranno scattare delle fotografie sperimentando diversi effetti di luce negli spazi della Casa.
Quanto è importante la luce nella resa dell’immagine?
Le fotografie prodotte dagli studenti porteranno così alla realizzazione di un’opera collettiva: un grande mosaico di immagini create con le diverse fonti luminose, naturali e artificiali.

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Per info e prenotazioni: info@fondazionezani.com – 0302520479